Dai giornali - Gravago

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EMIGRAZIONE/IMMIGRAZIONE
GENEROSITA' DEI NOSTRI EMIGRANTI


...PER LA RICOSTRUZIONE
DELLA BAITA DI NOVEGLIA
E
PER IL RESTAURO
DELLA CHIESA DI MONASTERO


Per la BAITA
si fa qui riferimeno
alla pagina dedicata.

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Per la CHIESA di San Michele,
pubblichiamo
alcuni articoli tratti dalla stampa...

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Molteplici e ripetute sono le espressioni di disponibilità e generosità a sostenere sia la ricostruzione della baita sia il restauro della chiesa di S. Michele: viva attenzione confermano  i nostri emigranti inglesi e americani, che, anche in questa sede, a nome dell'ASD Val Noveglia,  del parroco e degli abitanti di Gravago.  ringraziamo vivamente.



30 settembre 2012

Gravago: chiuso l'antico monastero di San Michele

Lo storico e antichissimo monastero di San Michele a Gravago, situato in Val Noveglia, a pochi chilometri da Bardi, è costretto alla chiusura.
L’inevitabile decisione è stata presa nei giorni scorsi dal sindaco Giuseppe Conti e dalla giunta comunale dopo le gravi lesioni che hanno interessato in particolare l’arcata interna dell’abside e parti della pavimentazione. La notizia, che si sta diffondendo in paese, ha rattristato i numerosi fedeli che considerano la chiesa non sono un luogo di culto ma un vero e proprio punto di riferimento.
Grande è soprattutto il rammarico del parroco, don Luigi Brigati, che da anni celebra la messa in questo territorio e che è profondamente legato al monastero. “La nostra piccola frazione - ha raccontato il sacerdote - contiene importanti e valorose tracce di storia. In essa sono dislocati il castello, la “caminata”, la pieve e lo storico monastero. Quest’ultimo, in particolare - ha puntualizzato don Brigati -, rappresenta un imprescindibile luogo di ritrovo e di preghiera non solo per i fedeli, ma anche per tutti i residenti e per i turisti che, soprattutto nel corso della stagione estiva, vengono a far visita alle nostre bellezze”.
Sconfortante “E’ davvero triste e sconfortante - ha aggiunto - pensare che oggi una di queste realtà sia diventata un pericolo per coloro che vi entrano e che quindi non sia più possibile farle visita o pregarvi. Il problema principale che ha colpito la struttura riguarda l’arcata interna dell’abside, nella trave portante, che era già stata interessata da alcune lesioni, certo meno gravi, in passato”.
“Purtroppo - ha proseguito il parroco -, con il passare del tempo, questa parte della chiesa ha subito un forte peggioramento e per questo è stata ordinata l’immediata chiusura al culto pubblico, in quanto l’incolumità delle persone è messa a serio rischio”.
A nulla sono valsi gli innumerevoli sforzi dei gravagotti che hanno più volte cercato di rimarginare le ferite inflitte, dal tempo e dal terreno franoso, al luogo storico, da qualche giorno dichiarato ufficialmente inagibile.
“I residenti - ha detto, a tal proposito, don Luigi - si sono sempre attivati con grande generosità, sostenendo laute spese grazie alla partecipazione di tutti ed il solidale contributo economico di cittadini dei paesi limitrofi ma anche lontani”.
La popolazione appartenente alla comunità di San Michele è dislocata su un territorio che da Noveglia arriva fino a Pianelleto, per un diametro complessivo di 10 chilometri.
“La maggior parte delle persone che vivono nella nostra comunità - ha detto il prete - sono anziani e pertanto la chiusura del nostro monastero rende il problema ancor più serio e difficile, poiché molti di loro non possono spostarsi e quindi dovranno rinunciare al luogo di culto a cui sono legatissimi”.
Nonostante il momento critico, i gravagotti non si abbattono e chiedono aiuto: “Oggi - ha concluso il parroco, don Luigi Brigati, portavoce dei propri fedeli - tutti noi guardiamo avanti con la speranza che questo tempio vetusto possa essere ripristinato e presto rinnovato per riaccogliere nelle celebrazioni e nella preghiera tutta la comunità, che oggi risente della mancanza del suo edificio sacro, simbolo emblematico di fede e di testimonianza storica plurisecolare”. (Erika Martorana)


16 marzo 2015

Da New York 35 mila euro per San Michele. L'incontro con i bardigiani d'America. Successo dell'iniziativa pro tempio di  Gravago. Zazzera: è bello vedere che la comunità è unita

Gravagotti, emigranti, amici: è stata davvero straordinaria la mobilitazione per la chiesa di San Michele, che ha permesso di raccogliere, sinora, ben 35 mila euro. Ma andiamo con ordine. Situata a Monastero di Gravago, la struttura, negli ultimi anni, aveva subito gravi lesioni, in particolare, all’arcata interna dell’abside e a parti della pavimentazione, che, sul finire del 2012, avevano portato all’inevitabile ordinanza di chiusura della struttura da parte del sindaco. Da qui, il grande dispiacere dei residenti, da sempre legatissimi ad un luogo di culto da essi ritenuto di vitale importanza, in quanto teatro dei momenti più belli delle propria vita (qui sono stati celebrati migliaia di battesimi, prime comunioni, cresime e matrimoni da favola), aveva spinto i cittadini dell’intera Val Noveglia a riunire le forze, cercando una soluzione valida ed efficiente che potesse porre fine ai problemi strutturali dell’antica chiesa. Dopo alcuni lavori, nel 2014, l’edificio religioso è stato riaperto, ma, dato il persistere di diverse parti danneggiate, la zona dell’abside è rimasta chiusa al pubblico. L’estate precedente alla riapertura, tra una chiacchierata ed un’altra tra residenti ed emigranti americani che, con grande piacere, avevano fatto ritorno, come di consueto, nel territorio bardigiano, la questione relativa allo stato della chiesa aveva fatto nascere un vero e proprio connubio tra italiani e italo-americani che, insieme, avevano deciso di entrare in azione in favore della «rinascita» della loro tanto amata San Michele, dando vita al comitato “Gli amici della Chiesa di Monastero” (di cui fanno parte Gino Barbuti, Angela Musco Barbuti, Joseph Bertorelli, Anna Bertorelli, Denise Cappellini, Norma Bonaiuto, Anna e Dorino Civetta, Anita Costa, Luciano, Maria e Peter Sbuttoni, Maria Scarimbolo, Gamil e Maria Soury, Mary e Rose Villani, Luciano e Laura Zazzera). Proprio con questo scopo, alcuni giorni fa, i rappresentanti della Val Noveglia, capitanati dall’irriducibile Luciano Zazzera e dal sindaco bardigiano Valentina Pontremoli, si sono diretti a New York per un gran galà benefico all’insegna di Monastero e della sua incantevole chiesa. “L’obiettivo di questo valoroso appuntamento - ha dichiarato il portavoce del Comitato, Luciano Zazzera - è stato quello di ritrovarsi tutti insieme ed, attraverso questo speciale “Benefit Dinner Dance”, cercare di aiutare la chiesa di Monastero. Non avremmo mai pensato di poter arrivare a tanto, in ogni caso. Siamo riusciti a raggiungere una cifra davvero ragguardevole che - ha aggiunto - tra l’altro è in continua crescita grazie ad altre donazioni ancora in corso”. “Abbiamo organizzato questa festa proprio a New York- ha continuato - in quanto la nostra comunità ha avuto una grande migrazione prima in California e poi soprattutto a New York. Alla festa, che si è tenuta presso il ristorante “Riccardo’s” - ha spiegato Zazzera - hanno preso parte ben 250 persone, e, tra l’altro, chi non è potuto essere presente perché impossibilitato, ha comunque fatto delle importanti offerte: tra le donazioni molte sono state fatte da ebrei, tante dai nostri italiani, da emigranti ed amici, una addirittura dalla sorella del presidente della Repubblica di Haiti!”. “Tra i presenti del Bardigiano- ha raccontato Zazzera - eravamo, oltre a me, Giacomo Speroni, Silvana Lampredi, Tommaso Solari e il sindaco Valentina Pontremoli. Per quanto riguarda gli americani, in tantissimi sono arrivati anche da Boston, molti non sono nemmeno riusciti a tornare a casa per la neve che scendeva ma questo non li impensieriva, perché l’amore per il loro paese d’origine valeva più di qualunque altro problema”. “Appena sono entrato in quella magnifica sala - ha aggiunto il portavoce del comitato - ho ripensato allo slogan della prima festa di Sant’Anna, nell’‘82: “C’è una festa preparata da una fata innamorata”. Era tutto perfetto. Abbiamo mangiato - ha proseguito-, abbiamo ballato, abbiamo persino organizzato una lotteria benefica; non possiamo che essere molto soddisfatti: questo denaro servirà per la nostra chiesa ed è un grande orgoglio sapere di avere una comunità così comprensiva, generosa nelle difficoltà e così legata alle sue origini”.(Erika Martorana)


8 novembre 2017

In festa gli emigranti originari della Valceno
Bardi-New York: il "Dinner" per la chiesa di San Michele
Raccolti 30 mila dollari: un altro passo avanti verso il restauro del luogo di culto a Monastero

L’unione fa la forza. L’antico proverbio calza a pennello per descrivere l’amore e l’impegno di emigranti, gravagotti ed amici che, nei giorni scorsi, si sono riuniti a New York con l’obiettivo comune di "salvare" la chiesa di San Michele di Monastero di Gravago, in Val Noveglia. Dopo i numerosi problemi registrati dal luogo di culto negli ultimi tempi, primo tra tutti il pericolosissimo smottamento che, pian piano, sta spingendo sempre più la chiesa verso valle, circa 220 persone si sono date appuntamento all’ormai tradizionale “Dinner Dance”, con lo scopo di raccogliere fondi utili per riportare agli antichi splendori la valorosa costruzione religiosa. Per il terzo anno consecutivo, dunque, si è rivelato ancora una volta vincente il connubio tra italiani e italo-americani che, radunati nel comitato "Gli amici della Chiesa di Monastero" (di cui fanno parte Gino Barbuti, Angela Musco Barbuti, Joseph Bertorelli, Anna Bertorelli, Denise Cappellini, Norma Bonaiuto, Anna  e Dorino Civetta, Anita Costa, Luciano, Maria e Peter Sbuttoni, Maria Scarimbolo, Gamil e Maria Soury, Mary e Rose Villani, Luciano e Laura Zazzera), grazie a questa giornata benefica, sono riusciti a raccogliere circa 30 mila dollari. Ammonta a 100 mila dollari la preziosa somma accumulata in sole tre edizioni dal fruttuoso “Gran galà”, che si è tenuto presso il ristorante “Riccardo’s by the Bridge”, ad Astoria. "Non avremmo mai pensato di poter arrivare a tanto- ha dichiarato il portavoce del gruppo, Luciano Zazzera-: siamo riusciti a raggiungere una cifra davvero importante che, insieme ai 100 mila euro già stanziati dalla Regione, ad altri 50 che dovrebbero arrivare proprio a gennaio dalla Regione stessa e ad altre donazioni tra cui quella della Diocesi di Piacenza, dovrebbero portarci a dare il via ai lavori ed a terminarli entro il 2018, prima della prossima festa newyorkese. Il totale dei lavori si aggira intorno ai 400 mila euro complessivi". I generosi commensali si sono ritrovati all’una per un lauto pranzo, a cui hanno fatto seguito una ricca lotteria con speciali premi e grandi balli con la musica d’orchestra: " Sembrava una piccola “Sant’Anna a New York”- ha commentato l’irriducibile Zazzera-. Alla festa hanno preso parte cittadini di numerosi stati americani quali, ovviamente, New York, ma anche Florida, Connecticut, Massachusetts e New Jersey; tra gli altri, era presente anche don Giosuè Lo Bue, direttore spirituale del Seminario di Palermo. Tra le donazioni invece- ha aggiunto- ne abbiamo ricevuta una di ben 2000 euro da un signore di Frosinone, che fa il trasportatore". La parrocchia di Gravago ha ricevuto, inoltre, un’offerta extra che verrà devoluta alla scuola materna di Bardi. "Un grosso ringraziamento va al Comitato e a tutte le famiglie- ha concluso il portavoce-: è un grande orgoglio sapere di avere una comunità così comprensiva, generosa e legata alle sue origini" (Erika Martorana)

30 ottobre 2019

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Ricordiamo anche

"L’ASD Val Noveglia e la Parrocchia di Monastero istituiscono un fondo di raccolta di beneficenza presso Fondazione Munus Onlus di Parma a sostegno degli Enti che perseguono opere ed attività di sviluppo sociale per migliorare il benessere degli abitanti..." (INFO in altra pagina del sito)


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