Il Coro - Gravago

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STORIA
IL CORO DI GRAVAGO
Ricordando Emy...

Risulta difficile preparare una riflessione pensando a Emy come a colei che non è più qui tra noi, perché ciò che ci ha donato la rende presente in ogni istante. Sorge spontaneo quindi il desiderio di esprimerci come se stessimo conversando direttamente con lei. Quando ognuno di noi dice “grazie”, Io fa perché sa di aver ricevuto un dono, noi quindi ti diciamo “grazie, Erny!”.
ll tuo garbo e la tua delicatezza hanno reso fecondo il tuo carisma. Quando sei arrivata tra noi con Davide, Samuel e Surya, la tua presenza discreta non si faceva notare, ma la tua voce melodiosa e soave, che risuonava dal fondo della chiesa, ci ha fatto avvertire che c'era qualcuno di speciale nella nostra comunità. Da quel momento abbiamo percepito che era arrivato il cambiamento. Anche se eravamo in pochi, un giorno hai voluto realizzare il sogno del nostro Don Luigi: il piccolo coro di Gravago. Ci hai invitato a casa tua e con la tua chitarra, ma soprattutto con il tuo entusiasmo, la tua semplicità, la voglia di stare insieme e l'amore per il canto, ci hai insegnato a rendere gloria a Dio cantando. Dedicando a noi ed alla comunità il tuo tempo e le tue risorse supportate da tanta fede, nasceva il Coro di Gravago, al quale si univano anche alcuni amici di Bardi.
 
Guidato da te, il nostro Coro ha riempito d'armonia le chiese della nostra valle, animando le celebrazioni delle nostre sagre, ma soprattutto unendo tutti i parrocchiani da Pieve a Monastero, da Comune a Campello in un'unica preghiera espressa con il canto.
 
Erny cara, ci hai fatto vincere le nostre paure e perplessità. Ci dicevi che chi canta prega due volte, perché si canta col cuore e non solo con la voce. Quando ci trovavamo per le prove, terminavamo cantando il Magnificat, canto di lode con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché si è degnato di rivolgersi a Lei, per il Suo progetto di amore e di salvezza. Anche noi ci sentiamo benedetti da nostro Signore, per averti messa sul nostro cammino.
Ci piace ricordarti con la poesia di Angelo De Pascalis a te dedicata quando sei partita, come ci hai lasciato scritto tu, per "stare insieme a Chi mi ha dato la vita e mi ha sempre tenuta per mano”: SEI BELLA.
Sei bella
non per il tuo viso
senza un filo di trucco,
sei bella
per quanta vita ti è passata addosso,
per i sogni che hai dentro
e che non conosco.
Bella per tutte le volte
che toccava a te,
ma avanti il prossimo,
per le parole spese invano
e per quelle cercate lontano.
Per ogni lacrima scesa
e per quelle nascoste di notte
al chiaro di luna complice.
Per il sorriso che provi,
le attenzioni che non trovi,
per le emozioni che senti
e la speranza che inventi.
Sei bella semplicemente,
come un fiore raccolto, in fretta
come un dono inaspettato,
come uno sguardo rubato
o un abbraccio sentito.
Sei bella e non importa
che il mondo sappia,
sei bella davvero,
ma solo per chi ti sa guardare.

Cara, bella e dolce Emy,
un abbraccio
da tutto il tuo Coro di Gravago


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