Le nostre campane - Gravago

Vai ai contenuti
STORIA
LE NOSTRE CAMPANE




Dopo un'introduzione storica,
Don Duilio Schiavetta e Vincenzo Genco,
(che sono saliti sui campanili
di Monastero e Pieve),
ci presentano le nostre campane.

Ci viene proprio in mente
la storica frase
"...e noi suoneremo le nostre campane!"

LE CAMPANE: cenni storici

La campana è il noto strumento di metallo, in genere di bronzo, collocato su un campanile. E’ suonato per mezzo di un battaglio, fissato all'interno di esso oppure con martello esterno. Il termine “campana” deriva dal latino tardo da (vasa) campana; “erano caratteristici vasi di bronzo della Campania. Entrati in uso, termine e strumento, nel 1294” (Guittone). Veramente venivano fatti a Nola, antichissima città, in piccoli formati, tanto che “nola” indica una “campanella”.
Tale strumento con semplice mezzo di sospensione e mobilità si diffuse rapidamente. Era utilizzata per avvertire un grave pericolo imminente: scoppio d'incendio nelle case addossate sia in  casali di montagna, come nelle città. In tali casi la campana, a tale scopo indicata, veniva battuta a martello. Così avveniva pure nei paesi e cittadine poste su litorali per avvertire dell'arrivo dei saraceni. Una campana suonava anche sul carroccio della lega lombarda per incitare i guerrieri a respingere ad ogni costo il nemico (allora tedesco).
Di grande effetto era il suono delle campane a distesa, a concerto, nelle manifestazioni civili, ma soprattutto in quelle religiose. Infatti i campanili sorgono presso le chiese se non addirittura all'interno di esse; pertanto, come ha stabilito la Corte di Cassazione, in data 12.12.1913, “il campanile per la teoria e la prassi fa parte integrante della chiesa”.
Scrittori e poeti e pittori, specie un tempo, non potevano presentare un paese, una città, senza ricordare la chiesa, la campana, come fa R. Pezzani nel racconto “Un re a Bittebatte”: “Un paese di cento anime, una torre con le campane al collo...”  Ad A. S. Novaro il suono della campana, sentito nell'infanzia, fa rivivere i primi ricordi: “Campana – che suona – sì dolce, sì buona – sì umana – mi dona – lontana – fragranze – d'infanzia”.
In genere l'impiego delle campane avviene in ambito liturgico ecclesiale. Infatti le stesse sono suonate per annunciare celebrazioni di Sante Messe, un tempo anche i Vespri. Il ritmo dei rintocchi scandito a brevi intervalli contribuisce ad accrescere la mestizia in occasione di funerali.
L'ambiente cristiano gradiva il suono della campana al sorgere del nuovo giorno, come pure alla sera, la nota Ave Maria.
Il suono del mezzogiorno risale al 1456 in ricordo della liberazione di Belgrado dall'assedio degli Ottomani, decisi a conquistare l'Europa. A ricordo di tale evento, Callisto III stabilì che si  suonasse la campana ad ogni mezzogiorno.
La campana, oltre che mobilitare forze per spegnere eventuali gravi incendi, era suonata durante il temporale per allontanare la tempesta.
Un tempo sui campanili delle nostre valli non vi erano molte campane: due o tre, senza  pretese di accordi fra esse. E' forse con l'inizio del secolo scorso, volendo rendere più solenni le festività con Sante Messe e processioni. E’ stato poi accresciuto il numero delle campane, con relativo accordo fra di esse per suonarle in concerto e in gara con quelle degli altri paesi.
Anche le chiese di Monastero e di Pieve non sono esenti da sì nobile gara.



ELENCO E DESCRIZIONE DELLE CAMPANE DELLA VAL NOVEGLIA

Le campane di Monastero


Prima campana: diametro cm. 130  -  Nota: RE
 FUSA DA CAPANNI NEL 1980
 
Iscrizione:
 DEUM INVOCO PLEBEM CONVOCO
 GIOVANNI PAOLO II    PAPA
 ENRICO MANFREDINI   VESCOVO
 LUIGI BRIGATI   PARROCO

------------------------------
 
Seconda campana: diametro cm. 113  -  Nota: MI
  
Iscrizione:
FUSA CAPANNI MCMVII
 CRISTUS DEUS HOMO VINCIT
 REGNAT IMPERAT

------------------------------

 Terza campana: diametro cm. 101  - Nota: SOL b

FUSA CAPANNI 1880

 Iscrizione:
 ANGELUS PACIS

------------------------------
 
Quarta campana: diametro cm.  95  - Nota: SOL

 FONDERIA CRESA CRETA

   Iscrizione:
 CAV DON LUIGI SQUERI MONASTERO
 GRAVAGO DEPORTATA GIUGNO 1943
 RICOLLOCATA SETTEMBRE 1948

------------------------------
 
Quinta campana: diametro cm.  85  - Nota: LA

 Iscrizione:
 QUESTE CAMPANE A SPESE DEL
 POPOLO FURONO FUSE DA
 CAV CAPANNI ANNO 1907

------------------------------
 
Sesta campana: diametro cm.  75 - Nota: SI

Iscrizione:  
 HENRICUS CAPANNI MCMVII
 HOSTIAM PURAM SANCTAM IMMACULATAM
 
(Don Duilio Schiavetta e Vincenzo Genco)


Benedizione delle campane di Monastero dopo il restauro
(fine Anni Settanta)

Le campane di Pieve di Gravago


Prima campana: diametro cm.  120 -  Nota: MI b

Iscrizione:
 TRES SUNT QUI TESTIMONIUM
 SUNT IN COELO PATER VERBUM
 ET SPIRITUS SANCTUS
 PAPA PIO X
 OPUS CAPANNI MCMVII

 ------------------------------
 
Seconda campana: diametro cm. 107  -  Nota: FA

Iscrizione:
 ARCIPR. SQUERI CAV. UFF. LUIGI
 DACIANO COLBACCHINI FUSE
 MCMXLIX

 ------------------------------
 
Terza campana: diametro cm.  97 -  Nota: SOL

  Iscrizione:
 ARCIPR. SQUERI CAV. UFF. LUIGI
 DACIANO COLBACCHINI FUSE
 MCMXLIX

------------------------------
Quarta campana: diametro cm.  89  - Nota: LA b

 Iscrizione:
 VIR FIDELIS MULTUM  LAUDATUR
 CAV. PAOLO CAPANNI FUSE
 1957



(Don Duilio Schiavetta e Vincenzo Genco)

Torna ai contenuti