PUBBLICAZIONI
LE PAROLE NON SONO DI CARTA
Poesie
di Ida Albianti
Ed. Battei, Parma, 2007
Pubblichiamo alcune liriche
tratte dalla sezione
"Paesaggi e luoghi familiari"
"Paesaggi e luoghi familiari"
LA CASA Una casa non grande ma luminosa da cui lo sguardo miri lontano. Una casa di pietra costruita da mani abili, per la famiglia. Fatta per i giochi dei bambini, il desinare insieme, il riposo dopo il lavoro. Accogliente e intima per chi ne varca sincero la soglia. Non c'è questa casa tutta nostra desiderata fin dalla fanciullezza, ma il progetto, nitido dentro di me. non è archiviato. Intanto custodisco con amore la dimora di mio padre e di mia madre. consapevole che qui sono le divinità del focolare, i Penati e i Lari. |
IL CENO Ceno alla sorgente. hai scelto per nascere un luogo umile appartato una madre dolce ma forte come la roccia. Incerto, simile ad ogni vita che inizia. ti avvii prudente silenzioso; solo quando il gioco ti piace. T'irrobustisci diventi gagliardo già consapevole della meta. T'incuriosiscono i doni da offrire da ricevere. Ti attira il profumo della terra che ti abbraccia non ti trattiene ti fa crescere. |
IL FIUME Corre liscio il fiume. o si snoda tortuoso. precipita e spuma. Ha una voce l'acqua intonata al passo e alla passione che vi mette. Corre il fiume stendendo bellezza non solo sua. E il dialogo notturno con le connessure della terra, è l'odore del muschio. Sono le briciole della sua grande montagna. |
LA FONTE Sul finire di dicembre mia madre e io visitiamo il luogo della fonte intermittente: è il tempo nostro e un giorno e l'altro, l'acqua sgorgherà. limpida tra i sassi la sentiremo gorgogliare. Forte e libero il desiderio di favorire la nascita, Con le sole mani rimuoviamo rami secchi e fogliame, rovi e liane groviglianti, terriccio a caso caduto: nulla copra la bocca sorgiva, niente impedisca il dolce fluire niente impedisca il dolce fluire delle sue parole quando usciranno calde dalla terra. delle sue parole quando usciranno calde dalla terra. Prese da questo gioco d'amore, ritorniamo segretamente due giorni dopo. proprio nell'istante in cui un filo d'acqua bagna il concavo lettuccio d'argilla, leggibili i segni delle dita che l'avevano modellato. È tanto lo stupore per il miracolo antico e ogni volta nuovo. che tentiamo favorirlo con l'umile arte delle mani. E attendiamo nei giorni che il nato cresca scorrendo. Passato il giusto tempo, ci ritroviamo là. l'una all insaputa dell'altra.Ci accostiamo lievi. teso l'orecchio a indovinare l'acqua che zampilla e se ne va. La sorgente è asciutta. l'alveo è di polvere.muti, imbarazzati, i sassi di guardia. L'acqua, tanto desiderata, tornata indietro nel ventre profondo della terra. Più ampia attesa ci attende e un rivo di speranza. ----------------------------- La leggenda vuole che un frate di passaggio, dopo essersi dissetato abbia disposto sei mesi d'acqua per gli abitanti della Val Noveglia e altri sei mesi per il suo convento molto lontano e raggiungibile per via sotterranea.. |