Reportage - Gravago

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GEOGRAFIA
LA VAL NOVEGLIA, UNA TERRA FIABESCA


"Diario di viaggio"
pubblicato da Gigi Cavalli
nel suo blog Esvaso.it
il 18 novembre 2021
e ripreso su Valcenostoria
da Beppe Conti, che ce l’ha segnalato


La Val Noveglia,
una terra fiabesca
Un lembo dell'Alta Val Ceno
rimasto immutato negli anni:
fattore sfavorevole fino a qualche decennio fa,
oggi trasformato in risorsa
Gigi Cavalli



Girando per la Val Noveglia si ha la sensazione di varcare la soglia del tempo, un po' come chiudere gli occhi e riaprirli in un'altra epoca, come può accadere solo per magia. Oggi ho avuto la conferma che è rimasta quasi come allora, con il calendario e gli orologi fermi agli anni '50, a quando il tutto scorreva lento: le case erano popolate con i loro terreni ben tenuti, gli animali infondevano vitalità alle stalle e con le strade frequentate da carri trainati da buoi o muli carichi di legna.
Una condizione di "isolamento" che fino agli anni '90 poteva raffigurare la morte civile ed economica di questo lembo dell'Alta Val Ceno bardigiana, mentre oggi, e per fortuna, l'essere rimasta così inalterata, rappresenta una vera e propria salvezza. Proprio per queste sue ricercate peculiarità è stata scelta da decine di persone per trascorrervi le vacanze nella loro "seconda casa", ma anche per viverci e lavorarci stabilmente, magari fondando le proprie energie su coltivazioni biologiche o strutture ricettive come Agriturismi o Bed & Breakfast.
Ripassando tra quelle strade che segnano una verde e armoniosa vallata, oggi contrassegnata da pennellate di colori autunnali, ma anche di nuovi cartelli che indicano innumerevoli sentieri naturalistici, ho potuto notare decine di abitazioni "vive", proprio quelle che negli ultimi vent'anni sono state vendute e poi ristrutturate "resuscitandole" così dall'oblio: muri di pietra stuccati a calce e tetti ristabiliti con le "ciappe" d'arenaria, ma anche finestre con le tendine tirate da una parte e con i camini fumanti come ciminiere di bastimenti.
È stato un toccasana per l'anima rivedere persone salutarmi con il sorriso, esprimere gratitudine per quanto gli era stato proposto e per le promesse mantenute, tutte consapevoli di trascorre momenti di vita in un luogo rivelatosi poi realmente intatto e "sano". Una prerogativa questa che sempre più persone ricercano, quasi in modo esponenziale, soprattutto dopo questi ultimi diciotto mesi di "sconquasso" planetario post pandemia.
Arrivato al paese di Noveglia mi fermo per un caffè al bar. Intorno a me distinguo alcuni simboli appartenenti ad un passato ormai remoto, quasi a rafforzare le sensazioni provate tra le curve lasciate alle mie spalle: l'insegna della "Teleselezione", la "Buca per le lettere" e la "Fermata" della corriera. Crediamoci sempre alle favole, a volte accadono per davvero.
Segue nel Blog
una galleria fotografica di Gigi Cavalli
dal titolo
(si può visualizzare con un clik)



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