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LA VOCE DEL CENO
GRAFIA
da D.Vitali, E.Rulli, Grammatica del dialetto di Compiano
a, à a come in italiano
â a lunga, spesso in luogo di al o ar, es: câdu “caldo”, dâme “darmi”
b b come in italiano
c c come in italiano
d d come in italiano
e e come in italiano
è, é è, é come in italiano; si evidenzia l’accento perché spesso contrario,
es. schidélla “scodèlla”
f f come in italiano
g g come in italiano
h h come in italiano
i i come in italiano
j i usato in parole le cui corrispondenti in italiano iniziano per g, es. jüstu
“giusto”, in parole le cui corrispondenti in italiano contengono gli,
es. medaja “medaglia”, o ancora vicino a una i vera e propria, es. bevüji
“bevuti”; si può anche allungare, es. lüjju “luglio”; in manjiâ “mangiare”
indica lo stacco fra n velare e i semivocalica.
l l come in italiano
m m come in italiano
n n come in italiano
ñn n velare seguita da n apicale, es. galéiñna “gallina” (alcuni scrivono n-n)
ò, ó ò, ó come in italiano; si evidenzia l’accento perché spesso contrario,
es. tóru “tòro”
ö o “turbata”, come in francese jeu e in tedesco Föhn, es. övu “uovo”
p p come in italiano
q q come in italiano
r r come in italiano
s s sorda, come nell’italiano “storto” stórtu
ş s sonora, come nell’italiano “svuotare” şvödâ
t t come in italiano
u u come in italiano
ü u “turbata” come in francese brut e tedesco über, es. üva “uva”
v v come in italiano
z s sonora, usata in parole le cui corrispondenti in italiano hanno z sonora
o g, es. mézzu, zenâ “mezzo, gennaio”, ma adaşu, faşő “adagio, fagiolo”
perché dal latino sj (chi vuole, può rinunciare a z e usare solo ş: méşşu, şenâ)
s-ci, s-ce si pronuncia con la s staccata dalla c, es. s-ciaffu “schiaffo”
ë e “turbata” con suono vicino a quello della ö; questo suono non c'è nella
parlata compianese, ma è tipico della parlata borgotarese e di quella della
Val Noveglia in Comune di Bardi, es: strëttu “stretto” e nei diminuitivi come
barbëtta “barbetta”. Nel borgotarese questa vocale è muta o si percepisce appena.